Trappola dei consiglieri di 'Futuro In' a Brucchi: non si presentano e il consiglio salta ancora. L'assessore Guardiani annuncia: «Io mi dimetto» INTERVISTA A BRUCCHI

TERAMO – Per la seconda volta in poco meno di una sttimana il consiglio comunale di Teramo è saltato per mancanza del numero legale. Mentre però lo scorso 2 novembre i presenti furono 15 (contro i necessari 17 consiglieri) e la ‘responsabilità’ politica del flop fu addebitata ai cosiddetti tre dissidenti di maggioranza, stavolta rientrati in aula loro, sono mancati clamorosamente i 5 esponenti di Futuro In (il sesto, Milton Di Sabatino è intervenuto a presiedere il Consiglio) a pre, proprio coloro che alla vigilia di questa sessione civica avevano chiesto al sindaco di dimettersi una volta approvato il bilancio di previsione. Questa assenza ha pesato fortemente sul computo dei presenti: al momento dell’appello erano appena 13 i presenti. Forti le polemiche al termine della seduta sciolta dal presidente del Consiuglio, Milton Di Sabatino. Il rinvio come si temeva alla vigilia, fa avvicinare pericolosamente, sotto il profilo politico, la data limite per l’approvazione del bilancio, l’11 novembre, che mette la giunta Brucchi a forte rischio decadenza e arrivo di un commissario prefettizio. Il sindaco, amareggiato per la decisione dei consiglieri del movimento di maggioranza relativa, ha commentato durament questa scelta, prima di annunciare la convocazione dei capigruppo e di un nuovo consiglio comunale per la prossima settimana in cui porterà di nuovo il bilancio all’approvazione dell’assise civica: «Prendo atto che Futuro In ha voluto disertare questa importante assemblea – ha detto ai giornalisti a caldo – ma bisogna presentarsi per dire quello che si pensa, io sono fatto così. Riconvocherò il consiglio comunale per il bilancio:  vedremo per quante volte in questa città mancherà il numero legale».
L’assessore Guardiani si dimette? La contraddizione di questo consiglio è stata rappresentata dall’assenza dei consiglieri di Futuro In e la presenza dei tre assessori in giunta: come se mancando all’appello avessero voluto sfiduciare anche i loro colleghi. E i componenti dell’esecutivo non l’hanno presa bene. Tra i più arrabbiati per questa che viene definita una ‘figuraccia’, l’assessore alle politiche sociali Eva Guardiani, che ha annunciato le sue dimissioni dall’esecutivo, in netto contrasto con le decisioni assunte a livello ‘strategico’, forse dal leader del movimento, Paolo Gatti. Anche il delegato ai Lavori Pubblici, Franco Fracassa, ha dimostrato malumore, dicendo che chiederà chiarimenti su questi aspetti politici all’interno del suo gruppo.